Olivier Messiaen e i numeri primi

Olivier Messiaen e i numeri primi

I numeri primi hanno influenzato molti compositori. Il compositore francese Olivier Messiaen era ossessionato da tali numeri[1] e li utilizzò per creare musica non metrica: in opere come La Nativité du Seigneur (1935) o Quatre études de rythme (1949-50) impiegò simultaneamente motivi la cui lunghezza è un numero primo per creare ritmi imprevedibili.

Quatre Études de rythme

Quatre Études de rythme (in italiano Quattro studi del ritmo) è una composizione per pianoforte del compositore francese Olivier Messiaen della durata di circa 15-18 minuti.

Spesso considerata, soprattutto relativamente al secondo brano, Mode de valeurs et d’intensités, come la prima opera a far uso della serialità integrale, si tratta piuttosto di un’opera modale in cui l’autore sperimenta una particolare tecnica combinatoria di composizione.

Ciò nonostante Pierre Boulez osservò: “Opera senza sviluppo, dal carattere essenzialmente sperimentale indirizzò tutti i giovani compositori del dopoguerra verso il campo, estremamente fertile all’inizio, della rigorosa quantificazione di tutti i dati dello spazio sonoro.”.

L’opera venne composta tra il 1949 e il 1950 a partire dagli studi effenntuati durante i Seminari di musica nuova di Darmstadt. La prima assoluta, eseguita dall’autore stesso, avvenne a Tunisi il 6 novembre 1950 all’interno della sede dell’Alliance Française. La prima esecuzione su suolo francese avvenne il 7 giugno 1951 a Tolosa e venne affidata alla seconda moglie del maestro, la pianista Yvonne Loriod.

L’opera si compone di quattro studi.

Ile de feu I

Ile de feu IL’isola del fuoco, brano dedicato alla musica della Papua Nuova Guinea.

Mode de valeurs et d’intensités

In Mode de valeurs et d’intensitésModi di valori e di intensità, Messiaen utilizza la tecnica seriale estendendola a tutti i parametri del suono. Questo studio utilizza quattro “modi”: un modo melodico di 36 suoni, un modo delle durate di 24 valori, un modo degli attacchi di 12 tipi e un modo delle intensità di 7 sfumature. Nello sviluppo dell’opera ogni suono deve comparire sempre con la stessa durata, la stessa intensità e la stesso attacco. La scala delle durate è ulteriormente divisa in tre tempi: il primo tempo utilizza 12 durate cromatiche a partire dalla biscroma, il secondo altre 12 a partire dalla semicroma, il terzo le ultime 12 a partire dalla croma (questi tre tempi si sviluppano simultaneamente).

Neumes rythmiques

Messiaen descrive così Neumes rythmiques, ovvero Neumi ritmici: “Osservando le differenti figurazioni dei neumi nel canto piano, ho avuto l’idea di cercare delle corrispondenze ritmiche. La sinuosità melodica indicata dai neumi si muta in gruppi di durate. Ogni neuma ritmico è provvisto d’un’intensità fissata e di risonanve cangianti, più o meno chiare o scure, sempre contrastanti.”

Ile de feu II

Ile de feu II, brano ancora dedicato alla Papua Nuova Guinea. Il tema principale, feroce e violento, ha lo stesso carattere di quello del primo studio, le variazioni si alternano con delle permutazioni, invertite rispetto l’ordine di lettura e sovrapposte due a due. Il brano termina con un moto perpetuo da eseguirsi con le mani incrociate.

ASCOLTO

Messiaen: Quatre Études de Rythme, w/ score – I. Ile de feu 1

Messiaen: Quatre Études de Rythme, w/ score – II. Mode de valeurs et

Secondo Messiaen questo modo di comporre era “ispirato dai movimenti dalla natura, movimenti di durate libere e disuguali”.[2] Anche nel movimento di apertura di un’altra composizione, Quatuor pour la fin du temps, Messiaen utilizzò i numeri primi. Con l’obiettivo di dare l’idea dell’eternità, accostò infatti un tema di 17 note ad un tema di 29 note. Essendo primi entrambi i numeri, i temi si ripetono insieme solo dopo 17 · 29 = 493 note. La stessa idea è stata utilizzata da Jem Finer che ha ideato un’installazione sonora che sino al 31 dicembre 2999 suonerà motivi sempre diversi.

Note

  1. Marcus Du Sautoy, Un divertissement in prima serata in Michael Emmer (a cura di), Matematica e cultura 2006, Springer, 2006, pp. 201-207. 
  2. ^ Peter Hill, The Messiaen companion, Amadeus Press, 1994.  .


Categorie:X05- Il pensiero compositivo

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